Torino, stipendi da Europa e rendimento da Serie B: l’autogol di Cairo

Secondo i dati di inizio stagione, il Torino ha l’ottavo monte ingaggi della Serie A. Ora la squadra lotta per evitare la B, nonostante quei 51 milioni…

Ottimizzazione dei costi: basta l’abbiccì dell’imprenditoria per porre questo come obiettivo di qualunque azienda. Il Torino di Urbano Cairo elargisce ai suoi giocatori 51 milioni di euro in totale. E permetteteci subito una nota: i dati degli stipendi sono della Gazzetta dello Sport e risalgono a inizio stagione; da qui in poi utilizzeremo questa somma, anche se andrebbe corretta al rialzo con gli ingaggi dei nuovi, Mandragora e Sanabria, per i quali però non sono disponibili cifre ufficiali. Ebbene questi 51 milioni rappresentano l’ottavo monte ingaggi di tutta la Serie A. Per i costi sostenuti, insomma, il Toro dovrebbe essere ai margini della zona Europa. La classifica attuale, invece, dice che si trova in zona retrocessione, pur con due partite in meno rispetto alle concorrenti. Alla faccia dell’ottimizzazione.

Differenza tra classifica stipendi e reale: nessuno fa peggio del Torino

Non c’è una squadra, in Serie A, che registri una tale differenza negativa tra la graduatoria degli emolumenti corrisposti ai calciatori e quella del campionato. Un autogol, per chi l’organico l’ha costruito. E’ vero, la classifica del monte ingaggi non fotografa quasi mai alla perfezione quelli che poi saranno i piazzamenti “di campo”: eppure evidenzia sempre delle fasce di valore degli organici, almeno quelle raramente sconfessate dai risultati. Il Torino ha dieci posizioni in meno: da club, sulla carta, appartenente all’alta borghesia sta invece battagliando nei bassifondi.

Cairo, gli esempi virtuosi ci sono

Anche Fiorentina e Cagliari sono progetti macchiati da una simile distanza tra investimenti e rendimento, pur se più contenuta rispetto a quella della società di Cairo: i viola spendono 55 milioni (settimo dato della massima serie) e sono quattordicesimi in Serie A, i rossoblu 46 milioni (noni per monte ingaggi) e si ritrovano diciassettesimi.

Eppure gli esempi virtuosi non mancano. Altrove, l’ottimizzazione è realtà. Non è una novità che lo sia a Bergamo. L’Atalanta spende quasi 10 milioni in meno del Torino per pagare i suoi giocatori (42,6 milioni) e sta lottando per un posto in Champions League. Ma il vero anti-Toro è il Verona, che non perde dieci posizioni ma le acquista: con 24 milioni, il club di Setti è diciottesimo per costi e ottavo nella classifica reale. Granata alla rovescia, nella città dell’Arena, che sogna l’Europa mentre sotto la Mole si lotta per mantenere la categoria.

Urbano Cairo
Urbano Cairo